Cause della caduta dei capelli: le tinture per capelli

Cause della caduta dei capelli: le tinture per capelli

0 By Giorgia Sammarco

Tra le cause della caduta dei capelli ci sono anche le tinture per capelli a cui molte persone ricorrono. Si tratta di un metodo usato per recuperare il proprio colore naturale quando inizia a manifestarsi la canizie, ma anche le persone che non hanno ancora questo problema spesso si tingono i capelli, semplicemente per cambiare look.

Comparsa e diffusione delle tinture per capelli

La tintura per capelli esiste fin dall’antichità. In passato gli unici elementi che si avevano a disposizione per tingere i capelli erano materie prime naturali come l’henné e l’indigo, ricavati dalle piante. Queste sostanze, ancora in uso anche oggi da chi vuole tingere i capelli senza rovinarli, venivano usate anche per tingere i tessuti e fare tatuaggi.

Nel XX secolo, con l’avvento della chimica industriale, sono nate le prime tinture chimiche. Questi prodotti non erano proprio un toccasana per i capelli e potevano apportare anche altri tipi di danni all’organismo, favorendo l’insorgere di gravi malattie come il cancro.

Oggi la situazione è un po’ migliorata e le tinture chimiche che vengono prodotte in Europa e per l’Europa sono di migliore qualità e, per quanto possibile, prive di sostanze dannose per i capelli e per l’organismo.

Tipologie di tinte per capelli: tinture permanenti

Le tinture permanenti sono quelle più aggressive per il capello e lo possono sfibrare, portandolo alla caduta. Esse infatti aprono la cuticola del capello, per permettere al colore di penetrarvi dentro e interagire con la melanina. Di solito contengono ammoniaca. Sono le più durature, ma a che prezzo per i capelli!

Oltre a sfibrare i capelli, i componenti chimici in esse contenute possono provocare allergie e dermatiti. Fondamentale diviene rispettare i tempi di posa indicati perché una sovraesposizione a tali sostanze può portare a brutte conseguenze.

Questo tipo di tinta è indicata sia per schiarire che per scurire i capelli. Nel primo caso però va associata ad un’altra tecnica che è in grado di moltiplicare i danni a carico del capello: la decolorazione. Si tratta di un passaggio obbligato quando si vuole passare ad un tono più chiaro, sia esso artificiale o sia esso il nostro colore naturale che abbiamo abbandonato scurendo i capelli con una tinta permanente.

La decolorazione consiste nell’impiego di sostanze ossidanti, che eliminano ogni traccia di colore preesistente nella corteccia. E’ un trattamento molto aggressivo, che può sfibrare i capelli e costringere ad effettuare poi un trattamento a base di cheratina per ridonargli un aspetto salutare.

Tipologie di tinte per capelli: tinture semi-permanenti

Le tinture semi-permanenti vengono utilizzate per rendere più scuri i capelli, operazione che risulta più semplice di quella contraria, cioè schiarirli. Esse non penetrano nella corteccia, quindi risultano meno dannose per il capello rispetto a quelle permanenti. La loro durata è comunque inferiore, infatti vanno ripetute ogni 8 lavaggi circa.
Tipologie di tinte per capelli: tinture naturali

Tipologie di tinte per capelli: tinture naturali

Una terza categoria di tinture per capelli è quella delle tinte naturali. Sono le stesse che l’umanità ha usato per secolo prima dell’avvento delle tinte chimiche, ma bisogna fare attenzione perché non tutte sono naturali al 100%. L’hennè, che è quella più diffusa, a volte viene addizionata con picramato, una sostanza che conferisce alla polvere un maggiore potere colorante, ma che non è affatto un toccasana per i capelli.

L’hennè conferisce alla chioma una colorazione rosso ramato. L’autentico hennè, cioè la lawsonia inermis, conferisce solo questo colore al capello. Oggi però si trovano in commercio prodotti naturali che tingono i capelli in varie tonalità e che vengono tutti commercializzati come henné. Si tratta in realtà di mix di altre erbe tintoree. Una molto usata è l’indigofera tintoria, che, unità all’hennè, conferisce alla chioma una tonalità bruna.

Queste tinte vegetali si legano alla cuticola, ma non penetrano nella corteccia. Questo significa che l’effetto ottenuto è limitato nel tempo, ma allo stesso tempo sono sicure, e in alcuni casi curative, per il capello.